Come da tradizione WMG, anche il leggendario titolo Haunted House ha subito un restyling per il suo seguito spirituale. Se la fessura della gallina dalle uova d'oro fosse stata tinta in colori britannici del sequel "Fowl Play London", in questo caso ci spostiamo in un atollo tropicale per scoprire la versione festiva di Haunted House: Rest in Paradise.
In questa recensione parleremo rapidamente di questo titolo.
RESTO DELLA CASA SPINTA NEL PARADISO: SETTORE VISIVO E MUSICALE
Cominciamo con il settore grafico, poiché è ciò che notiamo immediatamente dopo l'apertura dello slot. Come nella controparte a tema "fattoria", anche in questo sequel vediamo che WMG ha fatto grandi cose proponendo una versione del gioco molto più accurata e complessa.
Parliamo del telaio: dimentichiamoci della casa stregata e degli alberi scheletrici: siamo sulla spiaggia e i ballerini di hula, i fattorini che portano le valigie e le piante tropicali ci tengono compagnia. Solo che il ballerino è uno scheletro, il fattorino è uno zombi e il fiore è una pianta carnivora pronta a divorarci.
La griglia di gioco ha come sfondo l'acqua cristallina, una scelta di stile che vuole entrare maggiormente nell'ambientazione ma che in realtà rende più difficile riconoscere i simboli all'inizio.
Nonostante ciò, è innegabile che WMG abbia fatto passi da gigante nella produzione di questo titolo, forse perderà quella semplicità che lo caratterizza a favore di uno slot più coinvolgente sia visivamente che musicalmente.
Vediamo se lo stesso si può dire delle meccaniche di gioco.